Bronchiolite: come proteggere il proprio bambino
Si parla di bronchiolite quando c’è un’infezione dei bronchioli, cioè le cavità interne ai polmoni. Parliamo di un disturbo di natura virale, particolarmente diffuso nei mesi più freddi, la cui durata è di circa 6-7 giorni, che può costringere persino al ricovero ospedaliero.
L’RSV come responsabile della bronchiolite?
La causa della bronchiolite è da attribuire al virus RSV, cioè il virus respiratorio sinciziale: si tratta di un bacillo che non provoca gravi danni negli adulti ma, al contrario, è molto pericoloso per i bambini sotto i 2 anni. Esistono ulteriori bacilli che possono provocare questo disturbo, come l’adenovirus e il virus della parainfluenza. I principali fattori di esposizione al rischio di ricovero ospedaliero sono: allattamento artificiale, età inferiore ai 6 mesi, esposizione al fumo di sigaretta e all’inquinamento, nascita prematura.
I più comuni sintomi della bronchiolite sono febbre, pelle di colore blu (causata dalla mancanza di ossigeno), respiro accelerato, corto o sibilante e tosse: si tratta di segnali da cogliere subito con tempismo, recandosi immediatamente al pronto soccorso. Sintomi meno diffusi sono congiuntivite, faringite, otite media e possibilità di naso che perde muco.
Niente panico! Adotta questi accorgimenti
Non esistono dei farmaci in grado di contrastare questo bacillo, a causa della natura virale della malattia: è bene, dunque, adottare pratiche utili a far decorrere velocemente i disturbi derivanti dalla bronchiolite, come fare regolarmente lavaggi nasali a base di acqua termale, utilizzare deumidificatori per ambienti e avere l’ossigeno sempre con se per i casi più gravi. Il medico può prescrivere l’assunzione di farmaci in grado di calmare i sintomi tipici della patologia.